| 
		     Aggius............................................
 Bortigiadas
 ............................................
 Calangianus
 ............................................
 Luras
 ............................................
 Luogosanto
 ............................................
 Nuchis
 ............................................
 Olbia
 ............................................
 Tempio
 ............................................
 Chiese campestri
 ............................................
 
 |   
 	      
 	      
		Basilica di San Simplicio martire 
 La basilica di S. Simplicio, vescovo e martire morto nel 304 sotto 
		Diocleziano, è situata su una lieve altura tra il parco pubblico "Fausto Noce" - dove un tempo erano le saline della città -, il porto romano e
		il centro storico, con presbiterio rivolto insolitamente a occidente e ingresso a oriente. L'edificio, in granito, presenta una facciata tripartita a salienti con specchio centrale diviso in due parti con sotto 
		un portale lunettato e sopra una grande trifora inclusa entro un arco cieco, mentre i fianchi sono caratterizzati da coppie 
		di archetti su lesene e paraste sui lati e peduccio al centro. Sul lato destro si erge un campanile a vela, dallo specchio 
		sinistro sporgono due mensole, mentre nei sottoarchi sono presenti una rosetta marmorea a destra, un'altra a sinistra e 
		un bassorilievo del VII secolo raffigurante la Cacciata dei Popoli Pagani dell'Apocalisse.I fianchi, il presbiterio e l'abside sono caratterizzati da una teoria di archetti pensili poggianti alternativamente su 
		lesene e peducci decorati. La parte presbiteriale e quasi metà dei lati presentano un paramento in laterizi sotto l'imposta 
		del tetto decorato ad archetti ciechi. Danno luce all'aula strette monofore poste sotto i peducci tra gli archetti nei fianchi, 
		altre nella parte rialzata della nave centrale e una con davanzale sporgente nell'abside.
 L'interno è a tre navate separate da pilastri alternati a colonne reggenti archi a tutto sesto, fatta eccezione per i primi 
		tre fornici a destra che non presentano tale alternanza, ma tre pilastri consecutivi. Le navatelle laterali sono coperte a 
		botte in laterizi, fatta eccezione per il primo tratto di quella destra che è più alto e coperto in legno. Il fondo è chiuso 
		da un'abside emiciclica adorna di affreschi raffiguranti rispettivamente i SS. Simplicio e Vittore e un gruppo di tonsurati, 
		forse il Capitolo di Civita, committente dei dipinti, databili alla fine del XII secolo. La navata centrale - sensibilmente più alta rispetto alle 
		laterali - è coperta con un tetto a capriate lignee.
 L'edificio - secondo alcuni storici - venne eretto in varie fasi tra XI e XII secolo, mentre secondo altri sarebbe stato costruito 
		durante il XII secolo. Da studi scientifici più recenti risulta che la struttura presenta due fasi costruttive: la prima databile 
		alla prima metà dell'XI secolo (ante 1050) e la seconda all'ultimo quarto del XII (1170-80). La prima fase corrisponde alle navate laterali - 
		volte incluse - e quella centrale fino alla base della trifora, mentre la seconda solo la parte alta della navata centrale 
		trifora inclusa.
 La chiesa di S. Simplicio, secondo la tradizione, venne eretta sul luogo di sepoltura del vescovo martire e fu cattedrale 
		della diocesi di Civita fino a quando - nel 1506 - questa fu unita a quella di Ampurias, anche se - pure successivamente - 
		fu sede di fatto della diocesi e del capitolo, che risiedeva però a Castel Aragonese (attuale Castelsardo) o Tempio. 
		Proprio a Tempio, presso la collegiata di S. Pietro Apostolo, fu trasferita la sede episcopale nel 1839, quando la medievale 
		cattedrale cessò di essere tale, per divenire, successivamente, parrocchia urbana.
 La diocesi medievale di Civita deve forse il suo nome dall'insula episcopalis al centro della quale sorgeva la cattedrale, 
		attorno alla quale ruotavano alcuni edifici cinti da mura con due porte ospitanti la cancelleria giudicale e il palazzo 
		episcopale. S. Simplicio fu elevata a basilica da Giovanni Paolo II nel 1993.
 
 
		Risorse collegate
 
  119. Amministrazione delle cresime, 13.05.1763 
  121. Visita e festa, 15.05.1763 
  124. Editto con disposizioni per l'amministrazione della chiesa, 13.05.1763 
 | 
	    	 S. Paolo............................................
 S. Simplicio
 ............................................
 S. Croce
 ............................................
 
 |